IMPIANTO DEL TAPPETO ERBOSO
Il tappeto erboso ornamentale altro non è che una coltura erbacea permanente. Questo significa che è possibile avere un prato sempre perfettamente verdeggiante, se si prestano le giuste cure e attenzioni.
In primis valutare il terreno
Per quanto in ambito residenziale possa sembrare un dettaglio trascurabile, anche in questo tipo di coltivazione è importante partire dal terreno. Prima di procedere all’impianto del nuovo tappeto erboso, sia che si proceda per semina che con l’uso di prato in rotoli, è infatti fondamentale un’analisi del terreno.
In questo modo si può creare il substrato perfetto andando a correggere carenze nutrizionali, di drenaggio, squilibri di tessitura quando il terreno si presenta troppo argilloso o limoso e altri difetti come l’eccessivo compattamento.
Il terreno perfetto
Procedere andando a scavare il terreno, per almeno 50-60 centimetri, consente contemporaneamente di verificare empiricamente i vari strati del terreno e di smuovere il terreno rendendolo più morbido per accogliere il nuovo impianto.
É certamente un’ottima scelta quella di abbinare a questa “azione meccanica” anche quella di tipo scientifica, andando ad eseguire un’analisi chimica, che tra l’altro ha un costo davvero contenuto (circa 100€). Tale costo va quantificato soprattutto in funzione del fatto che una buona analisi iniziale, permette un risparmio significativo in termini di manutenzione e interventi post impianto.
Valori ottimali di acidità
L’analisi chimico fisica di cui si è parlato nei paragrafi precedenti è fondamentale per misurare il pH del terreno. A valori ottimali di pH infatti, corrisponde maggiore disponibilità di elementi nutritivi e quindi uno stato di salute migliore del tuo prato.
I valori di riferimento del pH del terreno sono tra il 5,5 e il 7, anche se già con pH inferiore al 6 è necessario ricorrere a fertilizzazioni specifiche, atte ad alzare tale valore.
Bisogna intervenire opportunamente anche in caso di pH elevato per esempio quando i valori sono tra 7,5 e 8,4. Tale pH è tipico dei terreni con ristagno d’acqua, o dove le piogge hanno esse stesse un pH elevato e contenenti calcio e magnesio.
Come concimare il tuo prato?
Quando si procede con la prima semina o impianto del tappeto erboso pronto, a prescindere dal cotico scelto, è opportuno procedere con un’operazione di concimazione con sostanza organica.
La scelta relativa all’uso di un concime organico più o meno maturo varia da caso a caso. L’aspetto che soprattutto in ambito residenziale ci interesserà, sarà quello relativo allo spargimento dello stesso.
In primo luogo si dovrà partire dal giusto quantitativo, rapportando opportunamente la superficie e il peso del concime da applicare, al fine di ottenere un risultato ottimale.
Per garantire uno spargimento omogeneo è utile utilizzare dei carrelli applicatori, andando ovviamente a calibrare correttamente gli spargiconcime. Il modo migliore per verificare la correttezza della taratura è quello di caricare parzialmente la tramoggia e iniziare a spargere il prodotto su una superficie pavimentata, in modo da poter recuperare il prodotto.
Se si opta per dei carrelli a caduta meglio effettuare due passate incrociate, inserendo metà dose, sempre in funzione del risultato omogeneo che si vuole ottenere.
Attenzione all’utilizzo di eventuali spandiconcime centrifughi, perché possono concentrare la distribuzione creando degli effetti striscia.
Dopo aver concimato ricordarsi sempre di irrigare abbondantemente se non piove entro 2-3 giorni. Questo garantirà un corretto assorbimento dei nutrienti da parte del terreno.
Quali e quando fare le concimazioni?
Per mantenere il prato in ottimo stato è fondamentale avere un piano di concimazione annuale. Ogni tipologia di prato ha ovviamente necessità diverse, ma in generale di seguito le concimazioni che è bene non dimenticare.
La concimazione primaverile è necessaria per garantire un buona ripresa vegetativa dopo la pausa invernale. Effettuare concimazioni con erba asciutta mensilmente partendo quando le temperature sono intorno a 5-7° C e terminandole intorno ai 20° C del terreno aiuteranno il prato anche a prevenire eventuali malattie fungine.
Fondamentali poi sono le concimazioni autunnali, necessarie per permettere l’accumulo delle riserve a fronte del periodo invernale. Con fine agosto inizio settembre, è bene iniziare con una concimazione stimolante per poi proseguire verso metà settembre con un concime ternario in cui l’azoto possa essere reso subito disponibili alle radici.
Soluzione definitiva per un prato perfetto
Per mantenere il prato in ottimo stato è fondamentale avere un piano di concimazione annuale. Ogni tipologia di prato ha ovviamente necessità diverse, ma in generale di seguito le concimazioni che è bene non dimenticare.
La concimazione primaverile è necessaria per garantire un buona ripresa vegetativa dopo la pausa invernale. Effettuare concimazioni con erba asciutta mensilmente partendo quando le temperature sono intorno a 5-7° C e terminandole intorno ai 20° C del terreno aiuteranno il prato anche a prevenire eventuali malattie fungine.
Fondamentali poi sono le concimazioni autunnali, necessarie per permettere l’accumulo delle riserve a fronte del periodo invernale. Con fine agosto inizio settembre, è bene iniziare con una concimazione stimolante per poi proseguire verso metà settembre con un concime ternario in cui l’azoto possa essere reso subito disponibili alle radici.